








Seby Fazzino©
Prima rappresentazione del Progetto "Chaos Factory". L'abitare i "non luoghi" e tra questi, i luoghi di lavoro, nello specifico quelli di uno stabilimento chimico visto e rappresentato attraverso la chiave emotiva, la paura dell'iterazione con forze fisiche al di sopra di sopra di ogni immaginazione, l'illusione di averne il controllo, l'interazione sociale deviata dalla transitorialità, ne determina una visione distorta e confusa della forma. Un mix di elementi che determina questo primo approccio progettuale, ne seguiranno altri, con diverse visioni, al limite dell'eccesso estetico e formale.
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